MUSEO E BIBLIOTECA DELLA MUSICA BOLOGNA
"REWIND: 50ANNI DI FENDER IN ITALIA"
Tre
anni fa il Museo della Musica di Bologna ospitò Love Me Fender,
mostra-omaggio al mito di questa fantastica chitarra attraverso le
opere di diversi artisti contemporanei chiamati a dialogare con la
musica rock.
Ecco oggi la seconda tappa di un viaggio che,
ancora una volta, unisce suoni e visioni, musica e immagini: Rewind.
50 anni di Fender in Italia è
la nuova mostra a cura di Luca Beatrice che, dal
16 novembre 2012 al 3 febbraio 2013,
metterà ancora una volta a confronto il mondo dell’arte con quello
della musica, analizzando l’ultimo mezzo secolo di cultura musicale
e visiva italiana.
Uno sguardo in retrospettiva, come quando
si avvolge il nastro delle vecchie audiocassette che fino a non
troppo tempo fa costituivano il supporto ideale della musica in
viaggio, che si tuffa nel presente e ipotizza scenari futuri,
attraverso tre chiavi di lettura: cuore dell'allestimento saranno
le Fender customizzate e reinterpretate da ventuno artisti italiani e
internazionali chiamati
a dare una loro lettura del mito attraverso stili e linguaggi molto
diversi, dalla pittura figurativa all’arte concettuale,
dall’oggetto all’installazione, dalla street painting alla sound
art.
Nelle sale storiche del Museo
della Musica queste
inedite Fender d’autore dialogheranno, in un allestimento ricco di
spunti e memoria, con gli elementi visivi e scenografici di
una microstoria
della musica italiana,
a partire dall’inizio degli anni ’60 fino ad arriva a oggi, ma
senza seguire un ordine cronologico bensì stilistico: avremo
cos&igrav e; il Rock degli inizi di Adriano Celentano e dei
seguaci di Elvis (Bobby Solo, Little Tony) e quello contemporaneo di
Vasco e Ligabue, dei Litfiba e degli Afterhours, ma anche il rock che
si incontra con il pop nelle canzoni degli Stadio o di Cesare
Cremonini; le “voci” dei grandi interpreti italiani, da Gianni
Morandi a Tiziano Ferro, da Mina a Laura Pausini; la lunga tradizione
del pop melodico che parte da Claudio Baglioni e giunge fino a Biagio
Antonacci; una serie di fenomeni alternativi, il Beat (dal Piper alla
contestazione del ’68), la psichedelia e il pop sinfonico (gli Area
e i Pooh) l’indie rock, sia quelli duri e puri, sia quel li che
incrociano il mainstream e il pop commerciale; largo spazio viene
dato alla canzone d’autore, dalla prima scuola di Genova (Paoli,
Tenco, Lauzi, Bindi) a quella di Milano (con Gaber), da Roma alla
"via Emilia" di Guccini, Dalla, Carboni, Ron fino ai
giovani Dente e Vasco Brondi; senza dimenticare le culture giovanili,
capaci di trasformarsi in fenomeni di moda e di massa, come la dance,
l’electropop, il rap e l’hip-hop.
La storia degli ultimi
cinquanta anni sarà infine ripercorsa attraverso la fotografia,
con una serie di scatti di Guido Harari, Efrem Raimondi, Caterina
Farassino e Paolo Proserpio, a disegnare una sorta di italica time l
ine che parte appunto dal 1962, debutto di Fender in Italia.
Per info: http://www.museomusicabologna.it
Segnalo che il Museo dell musica fa un sacco di belle iniziative: corsi, spettacoli di musica e teatrali. Date un'occhiata al sito o fate una visita al museo!!! Ve lo consiglio
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