Comodi, pratici e ultrassorbenti, i pannolini usa e getta, hanno sicuramente semplificato la vita dei genitori. Ma, dal punto di vista ambientale, economico e in molti casi da quello del benessere del bimbo, non hanno rappresentato un grande progresso. Tanto che ora molti genitori li stanno abbandonando per “ritornare” a quelli lavabili e riutilizzabili.
Grazie a una nuova generazione di prodotti, molto più tecnologica e pratica, le “strisce” di tessuto che usavano i nostri genitori o i nostri nonni stanno diventando un’alternativa interessante ai prodotti monouso.
Impatto insostenibileOgni giorno in Italia si finiscono nei cassonetti circa 6 milioni di pannolini usa e getta, in un anno 2,2 miliardi di pezzi da smaltire. Ogni bambino nei primi tre anni ne usa dai 4.500 ai 6mila. Senza contare l’impatto ambientale per produrli - che oltre al consumo di energia comprende l’impiego di sostanze inquinanti come solventi, metalli pesanti, polimeri e produce sostanze come le diossine e i furani - ogni pargolo porta così in dote al pianeta su cui vivrà mille chili di rifiuti.
Rifiuti che sono tra più difficili da smaltire anche perché quasi nessun genitore segue la regola di pulire il pannolino dal suo contenuto solido prima di gettarlo. Una pratica, va detto, che se adottata ridurrebbe di molto la comodità dell’usa e getta.
Anche per la salute del bambino il monouso non sembra essere il massimo, come ci spiega la pediatra Maria Edoarda Trillò: “Le irritazioni della pelle nella zona del pannolino sono più frequenti negli ultimi anni: questo è dovuto anche alla pratica di non cambiare troppo spesso il pannolino indotta da quelli superassorbenti a base di gel chimici con silicati e simili. L’età del passaggio dal pannolino alla mutandina si è alzata molto: è probabile che i gel super assorbenti, limitando al bimbo la sensazione di bagnato, rendano meno percepibile la sensazione fisica del ‘farsi la pipì addosso’. Molto meglio dunque sotto questo aspetto quelli lavabili”.
I nuovi “ciripà”Queste considerazioni, oltre al fattore economico, hanno risvegliato l’interesse per i pannolini lavabili e riusabili. Una soluzione che solo per chi non conosce bene i prodotti odierni può risultare “vecchia” e scomoda: i pannolini lavabili oggi in commercio hanno infatti poco a che spartire con i vecchi ciripà in tessuto.
Di diverse fatture, a pezzo unico - detti “all in one” - o in due pezzi, hanno in genere hanno la stessa vestibilità semplice degli usa e getta e sono quasi altrettanto pratici dato che vi si inseriscono dei fogli in cellulosa biodegradabile che assorbono la pipì e si gettano nel water o nella frazione umida della differenziata.
I materiali utilizzati sono vari: cotone biologico, flanella, micro-pile, e anche minkee, (tessuto sintetico tipo pelouche, creato specificatamente per l’uso), spugna o flanella di bambù. Tutti sono lavabili in lavatrice. Lo svantaggio più grande sono i tempi di asciugatura spesso molto lunghi. Sono dunque poco indicati se dovete andare in vacanza in posti dove non potete metterli ad asciugare a lungo.
Se decidete di adottare i lavabili e il bambino va al nido dovrete poi informarvi se l’asilo li accetta. In realtà sono sempre più gli asili che li consentono. I riusabili, infine, vengono abbinati ad una borsa impermeabile detta wet bag: serve a riporre i pannolini sporchi quando dovrete cambiare il bambino fuori casa.
Più di mille euro di risparmioOltre che dal punto di vista dell’ambiente e del benessere del bimbo, i lavabili battono gli usa e getta anche sul piano economico. Nei primi tre anni di vita con i monouso si stima che si spendano circa 1.500 - 2.000 euro. Scegliendo i lavabili, ce la caveremo invece con 30-40 euro di lavatrici in più all’anno (ipotizzando di farne 3 a settimana) e una spesa iniziale di 300-500 euro (per tutti e 3 gli anni) per 24 pannolini, un kit abbastanza fornito da non lasciarci mai senza tra un bucato e l’altro.
Una spesa immediata che può scoraggiare ma che sul lungo periodo conviene. Tanto più che molti Comuni offrono incentivi economici per chi opta per i lavabili. Un’alternativa all’acquisto per chi ha dimestichezza per la macchina da cucire è realizzarli da soli in casa: in rete troverete diversi tutorial per farlo.
Altra soluzione è comperarli usati: sul sito www.pannolinilavabili.info troverete un mercatino dedicato.Lo stesso portale è anche un ottimo punto di partenza per chi ha deciso di gestire in “maniera eco” la cacca dei propri figli: vi troverete schede con recensioni dei vari modelli disponibili sul mercato, consigli per l’uso, informazioni su dove si possono acquistare, sugli incentivi e su molti altri aspetti.
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