Sono aggettivi quelli che Tochtli, otto anni, impara e colleziona.
Conosce solo quattordici persone vive, alcune di queste sono mute, non va a
scuola ed esce raramente di casa. Vive con il padre in un palazzo lussuoso ma
trasandato e studia con uno stravagante istitutore che sa tutto del Giappone.
Tochtli ha la testa rasata, gliela mantiene ben pulita il padre, il re del
narcotraffico. Un racconto che piano piano ti si insinua sotto pelle e in sole
settantotto pagine ti stende. Non é una scrittura cronachistica, ma una
straordinaria invenzione letteraria. Ecco l'incipit: "Alcune persone
dicono che sono avanti. Lo dicono soprattutto perché pensano che io sia piccolo
per sapere parole difficili.. Alcune delle parole che so sono: sordido,
nefasto, lindo, patetico e fulminante. A dire la verità non sono molte le
persone che dicono che sono avanti. Il problema é che non conosco molta gente.
Forse conosco tredici o quattordici persone e, di queste, quattro dicono che
sono avanti. Mi dicono che sembro piú grande. O, al contrario, che sono troppo
piccolo per queste cose. O, al contrario del contrario, a volte credono
addirittura che sia un nano. Ma io non penso di essere avanti. Il fatto é che
ho un trucco, come i maghi che tirano fuori i conigli dai cappelli, solo che io
tiro fuori le parole dal dizionario."
Il maestro nuovo
Rob Buyea, Rizzoli, 2012
Dagli 11 anni
Sette bambini di quinta, alternandosi capitolo dopo capitolo, raccontano dell’arrivo di un maestro nuovo. All’inizio tutti lo osservano, alcuni lo trovano strano, sono diffidenti. Ognuno nel narrare usa un proprio stile e intreccia al racconto di quanto avviene in classe la storia personale. Peter è impetuoso e fatica a stare alle regole, Jessica è appena arrivata in città, Luke ama studiare e essere il più bravo, Alexia si veste di rosa e ama stare al centro dell’attenzione, Jeffrey non ama la scuola e tende a mettersi nei guai, Danielle è un po’ cicciotta e abita in una fattoria, Anna è timida e silenziosa: diversi sono quindi i modi di raccontare anche lo stesso evento. Già dall’inizio chi legge capisce che qualcosa di importante, forse di grave, deve accadere e questo rende difficile smettere di girare le pagine e chiudere il libro.
Il maestro nuovo è bellissimo
RispondiEliminaViviana