domenica 6 luglio 2014

CITTADINANZA ATTIVA: UNA RIFLESSIONE

Che cosa significa Cittadinanza Attiva? Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate voi che state leggendo questo blog, nel frattempo cerco di dare la mia personale definizione.


Prima di vedere cosa significa Cittadinanza Attiva, comincerei analizzando la parola Cittadinanza: semplificando molto, quando si sente la parola Cittadinanza di solito vengono in mente due cose: un insieme di regole (diritti e doveri) e un gruppo di persone (i cittadini). 

Il primo concetto deriva dal fatto che essere cittadini implica necessariamente essere riconosciuti tali da uno stato, con il quale abbiamo un rapporto definito da diritti e doveri. I Cittadini hanno certi diritti riconosciuti e garantiti dallo stato e sono tenuti a rispettare determinati doveri nei confronti dello stato stesso. La cittadinanza in questo caso è un legame/relazione tra un cittadino e il proprio stato e diciamo che può essere considerata una relazione di tipo verticale

Quando pensiamo alla cittadinanza come all'insieme di persone, ad esempio i cittadini italiani, questo concetto assume una dimensione orizzontale, una relazione paritaria tra tutti gli appartenenti allo stesso gruppo. In questo caso cittadinanza significa anche appartenenza, sia ad uno stato che ad un gruppo di persone con il quale ci identifichiamo e con il quale siamo in genere solidali. La discussione sul significato della cittadinanza potrebbe andare oltre, ed essere (molto) approfondito, ma per lo scopo che si prefigge questo post mi basta aver evidenziato le due dimensioni della cittadinanza.

Un' indagine condotta sulle lingue europee ha mostrato che la traduzione del termine "cittadinanza" non produce necessariamente una parola o una locuzione che faccia riferimento al ruolo dei cittadini in una società nella quale convivono con gli altri: spesso esprime unicamente la relazione giuridica tra il cittadino e il suo Stato. Per indicare la cittadinanza responsabile si usano "partecipazione civica" (Lettonia, Romania), "attitudini civiche" o "coscienza civica" (Polonia), "impegno civico" (Romania) o ancora "diritti e doveri civici" (Germania, Lituania, Paesi Bassi, Regno Unito, Scozia). In tutti i paesi, comunque, questi termini vengono associati a valori come la democrazia, la dignità umana, la libertà, il rispetto dei diritti umani, la tolleranza, l'uguaglianza, il rispetto della legge, la giustizia sociale.

Negli anni recenti, in Italia, l'idea di cittadinanza attiva si è sempre più legata all’immagine della difesa dei diritti dei cittadini visti principalmente nella loro veste di consumatori.

Quando si parla di Cittadinanza Attiva, solitamente si pensa alla dimensione verticale della cittadinanza. In questo caso essere Cittadini Attivi significa appunto esercitare i diritti e rispettare i doveri sanciti per legge. Un cittadino attivo dunque è quel cittadino che va a votare, che paga regolarmente le tasse e che non commette infrazioni di vario genere. Recentemente il significato di Cittadinanza Attiva viene associato anche all'essere impegnato in vari modi nella società civile, sia attraverso il volontariato o attraverso l'associazionismo. In questo caso il significato di Cittadinanza Attiva è più orientato verso la dimensione orizzontale della cittadinanza. 

Per quanto mi riguarda, penso che la Cittadinanza Attiva sia un misto delle due concezioni sopra elencate ed è composta da tre elementi: Informazione,EspressioneAzione.

Essere un Cittadino Attivo significa prima di tutto essere cosciente dei propri diritti e dei propri doveri, questo implica necessariamente informarsi. Questa informazione deve essere fornita prima di tutto dalle istituzioni (Stato, scuola) e dai media (televisione, Giornali) ma credo che un Cittadino Attivo debba fare lo sforzo per cercare di avere un minimo informazioni anche da altre fonti, in modo da potersi fare un'idea propria e non condizionata. 
Una volta informato il Cittadino Attivo dovrebbe adoperarsi per esprimere e per far conoscere il prorpio pensiero. Non sto dicendo che ogni persona dovrebbe fondare associazioni, buttarsi nel volontariato o partecipare a discussioni. Il modo più semplice per esprimere il proprio pensiero è parlarne con altre persone, magari con gli amici discutendo non solo di gossip o shopping. Andare a votare è invece il modo migliore per far rispettare attivamente il proprio pensiero. 

Infine credo che sia un obbligo morale di un cittadino Attivo quello di Agire nel cercare di “risvegliare” altre persone, cercando di attivarle, oppure partecipando nella società come detto prima nel volontariato, in campo civile, in politica o in altri campi. Tutto questo non deve essere un peso per la persona, ne essere vista come una perdita di tempo, per questo credo che esistano vari gradi di cittadinanza attiva, ognuno di noi deve trovare il giusto incrocio tra le tre dimensioni, magari sviluppandone solo una. 

V.L.

2 commenti:

  1. E soprattutto nel volontariato deve esserci il rispetto dei ruoli e nessun tipo di prevaricazione, al di là del tempo e dell'incarico che si ricopre.

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