martedì 22 luglio 2014

LA BOTTEGA DELLA CREATIVITA'

‘Quando si parla di lavoretti, gli esperti sono sempre loro, i bambini. E guai a non dar loro retta: quella macchia sul foglio, di uno strano color marrone, che noi genitori non capiamo affatto, andava fatta proprio così, e poi… “Mamma, perchè hai tagliato il foglio così... ti faccio vedere io che sono grande come si fa!”

Sapete cosa vi dico? Menomale che loro sono ancora così, perchè a noi adulti a volte si appanna la vista, seguiamo strade perlopiù già battute, e spesso seguire lo sguardo bislacco dei nostri figli ci porta a fare nuove avventure.



 
Ed eccoci allora tutti e tre arruolati e indaffarati. Il tutto è molto semplice e ve lo spiega Serena qui. Noi abbiamo solo seguito l’idea di Anna e l’abbiamo aiutata a sviluppare il tema: ha cioè colorato il coperchio di una scatola delle scarpe con le sfumature del mare (non è solo azzurro papà, ci sono anche altri colori...), ha tracciato sopra il labirinto usando la carta carbone (che è sempre un po' magica per chi va ancora all'asilo) e ha tagliato di misura le cannucce  (che poi io ho fissato con la colla a caldo).




Per fare l'albero di trinchetto Annina ha deciso che potevamo usare il pirottino da muffin azzurro (quello rosa, mamma, è per la principessa), la cannuccia del suo succo come asta della bandiera. 



Alla fine il tappo dello spumante e la pallina deodorante in legno sono diventati i due pirati (li ho decorati io perché Davide ha già 7 anni e comincia a essere più sensibile a certe cose…) e il portasorpresa dell’ovetto di cioccolato è stato adibito a forziere dei pirati (con il Dremel e la molettina abrasiva ho tirato via lo scalino che rende più difficoltosa l’apertura, per paura che sforzando si scollasse dal labirinto, ma non è indispensabile).


  


Fossimo stati più grandi avremmo di certo aggiunto qualche trabocchetto, come un buco con la rete dell’aglio sotto o cose così, ma per ora ci accontentiamo del bel gioco fatto insieme e della soddisfazione di essere riusciti a portare  a termine il suo piccolo grande progetto. È davvero bello crescere con questo pizzico di fiducia in più nel taschino, non credete?

Grazie Silvia, per il gioco che ci hai fatto fare. Grazie Serena, perché anche a noi piace imparare dalla felicità.

Paola di Oltreverso’


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