Dai 2,5 ai 3 milioni annui per accrescere e consolidare le opportunità di lavoro, formazione e turismo
Dal 22 luglio 2014 la Regione Emilia-Romagna ha la nuova legge Norme in materia di cinema e audiovisivo, che prevede il riordino di indirizzi e azioni a favore del settore, creando nuovi strumenti atti a favorire opportunità formative e imprenditoriali per la crescita ed il consolidamento sul territorio di tutta la filiera del cinema e dell’audiovisivo.
Fortemente voluta dall’Assessorato alla Cultura, la nuova legge si è avvalsa della preziosa collaborazione degli Assessorati alle Attività produttive, Turismo e Commercio, Scuola e Formazione, Politiche giovanili, e di Consiglieri di maggioranza e opposizione, che l’hanno approvata in aula quasi all’unanimità (40 voti favorevoli, 2 astenuti).
Pur non essendo paragonabile, in termini di addetti e fatturato, a quella del Lazio o della Lombardia, la filiera produttiva cinematografica ha una sua presenza importante sul nostro territorio, con eccellenze di tutto rispetto: circa3.800 addetti e 800 unità locali di imprese, come rilevato da una recente ricerca realizzata della Fondazione Rosselli. I due dati posizionano la Regione al quarto posto nella graduatoria nazionale per numero di imprese, al quinto per numero di occupati e al sesto per valore aggiunto prodotto. Si tratta per lo più di piccole aziende, con un numero di addetti che è circa la metà della media nazionale.
La Giunta e l'Assemblea Legislativa dell'Emilia-RomagnaL’Emilia-Romagna, che può contare anche su una delle reti di sale cinematografiche più efficienti d’Italia, ha provveduto a dar seguito alle indicazioni ministeriali dotandosi sino a ora di una legge che disciplina la diffusione dell’esercizio cinematografico a livello regionale (L.R. 12/2006). Nel corso degli ultimi due anni ha, inoltre, contribuito in maniera determinante a sostenere la digitalizzazione dei sistemi di proiezione delle sale stesse, aprendo la strada a nuove possibilità di diffusione dei prodotti culturali.
Appurato che le opere cinematografiche e audiovisive possono rivestire un ruolo primario nella valorizzazione del patrimonio storico, culturale, paesaggistico e socioeconomico, creando le condizioni per attrarre nuove risorse con ampie ricadute anche nel settore turistico si rende ora necessario attribuire alla Regione le funzioni di Film Commission, con l’obiettivo di attirare e supportare le produzioni cinetelevisive sul territorio. Questa soluzione si colloca nella direzione già auspicata dagli attori del sistema nazionale, concordi nella necessità di dare un riconoscimento adeguato e univoco alle Film Commission, nell’ottica di una ripartizione delle competenze decentrate in materia audiovisiva fra Stato e Regioni.
Con la nuova legge, grazie alle relazioni costruttive instaurate fra gli assessorati interessati dalla materia e all’apertura del nuovo Programma Strutturale Europeo 2014-2020, sarà possibile dar vita ad un sistema di politiche coordinate che abbiano un impatto reale sul futuro del territorio e dei cittadini, sostenendo accanto alle attività imprenditoriali, azioni di formazione per le maestranze del comparto e per la cultura e l'educazione cinematografica del pubblico. L’istituzione di un fondo per il cinema e l’audiovisivo pone quindi le basi concrete per declinare le forme di sostegno con cui stimolare le energie esistenti.
I finanziamenti saranno erogati attraverso bandi ed è previsto uno stanziamento iniziale di circa 2,5 – 3 milioni di euro annui.
All’Assessore alla Cultura Massimo Mezzetti il compito di illustrare dettagliatamente la legge (ascolta l’intervista
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