martedì 13 maggio 2014

LA BOTTEGA DELLA CREATIVITA'

CUCINARE CON I BAMBINI

Sembra cosa da poco, ma invece è un’attività persino Montessoriana. Perché cucinare rientra in quelle attività della vita pratica tanto care agli asili Montessori, e tanto care pure a me che son la signora nessuno. Intrecciare cestini può essere una grande attività manuale e anche spirituale, ma – non me ne vogliano gli steineriani – penso che il senso pratico della Montessori abbia davvero regalato tanto alle nostre scuole, e non solo alle nostre. In un’epoca in cui i bambini non sanno più cos’è una mucca o da dove nascono le verdure, trovo che la scuola della vita pratica sia proprio utile per riportarli alle origini delle cose e soprattutto alle materie prime: il cibo, la terra, il pane, l’acqua.
Mamma posso giocare in cucina?


Trovo che sia anche importante che i bambini imparino a maneggiare forchette e coltelli con serenità, e con attenzione. Le posate da bambini sono comode e vezzose, ma non vanno bene per sempre. Già dai 4 anni i bambini sono in grado di prepararsi la merenda da soli (con la supervisione degli adulti) e usare il coltello in modo attento. Ovviamente parliamo di un coltello sicuro, non di un coltello da macellaio.


Così sono in grado di tagliare la frutta a pezzetti, spremere il succo degli agrumi, preparare un frullato da soli, imburrare il pane tostato, preparare un toast, preparare tocchetti di frutta e formaggio. Attività che secondo me è importante non sottovalutare per la loro autonomia. Li prepariamo ad entrare alla scuola elementare nei futuri due anni, e ciò di cui adesso hanno bisogno è proprio lavorare sulla propria autonomia. Imparare a vestirsi da soli, lavarsi, pettinarsi, riconoscere il proprio giubbotto e indossarlo prima di uscire da scuola, lavarsi le mani, riordinare la cartella, prendersi cura del materiale scolastico senza perderlo in classe.Non è facile, la loro vita. Devono imparare tutto e possono imparare solo attraverso l’errore. Per questo più rinforziamo la fiducia che ripongono in se stessi, più sarà facile sopportare la frustrazione dei propri errori.
Cucinare si posiziona proprio lì, nell’ambito delle autonomie e anche delle soddisfazioni. Perché non solo insegna al bambino l’atto pratico del cucinare, ma gli garantisce anche la soddisfazione di mangiare ciò che prepara, o addirittura prepararlo per gli altri.

A noi cosa comporta? Forse all’inizio un po’ di caos in cucina, un po’ di sporco in più. Situazione facilmente rimediabile se al bambino diamo uno straccetto e chiediamo di pulire. Presto comporterà anche il piacere di stare insieme, chiacchierare seduti a tavola come facevamo con le nostre nonne quando sgranavamo i piselli (se non è motricità fine, quella… eh? le nonne erano Montessoriane doc), ma anche farsi aiutare nella gestione domestica.

Cosa che ovviamente vale sia per i maschi che per le femmine. Quelle madri o padri che impediscono ai figli maschi di cucinare e pulire, stanno facendo un torto principalmente ai propri figli, e poi anche alle nostre figlie che se li piglieranno.

Visto quindi quante implicazioni educative ci sono in un semplice gesto come preparare la macedonia? Non è solo questione di scegliere la frutta, lavarla e tagliala, ma di un vero approccio pedagogico alla vita, alla propria autonomia, alla crescita dell’individuo. E adesso che inizia la Primavera e la frutta è più buona: ecco cosa fare tutte le sere prima di cena!

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