Topolino o Fatina dei dentini?

UNO SPUNTO DA UNA LETTRICE DEL BLOG:

UN'IDEA PER FESTEGGIARE UN MOMENTO IMPORTANTE

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Che emozione! Oggi è caduto il primo dentino di mio figlio e come da tradizione ho iniziato a raccontargli la storia del topolino, del soldino ecc. ecc. Ma lui, guardandomi con i suoi occhioni e parlandomi con quella buffa finestrella in bocca mi ha detto: “mamma, io il mio dente non lo do proprio a nessuno!, tantomeno ad un topo!”. “Cos’è mai questa storia del topolino? E poi che se ne fa un topolino di tutti questi dentini?”.

Piena di stupore e curiosità, ho iniziato a cercare le risposte alle sue domande. Ho scoperto che proprio perché perdere un dentino è un momento unico nella vita di ogni bambino, in tutti i paesi ci sono leggende, miti e tradizioni per celebrarlo. E così topini, fatine, formiche e sante, da secoli si danno un gran da fare per raccoglierli e sostituirli con un soldino, un regalino o una canzone, per non lasciare il “piccolo sdentato” a mani vuote.

Nel nostro paese è diffusa la tradizione del Topolino dei denti. I bambini italiani prima di addormentarsi nascondono il dentino sotto il cuscino (ma anche in un buco nel muro) per poi al risveglio accorgersi che il dentino non c’è più e trovare invece un regalino o una monetina. A quanto pare si tratta di una variante della tradizione che deriva da una leggenda di origine spagnola, quella del Raton Perez, un topo che portava regali al re in cambio dei denti.

In molti paesi anglosassoni, invece, la figura incaricata di raccogliere i dentini caduti è la Fatina dei Denti (Tooth Fairy). Questa fatina è così famosa che vengono confezionati addirittura appositi cuscini (Tooth Fairy Pillow) con il nome del generoso bambino ed una taschina dove infilare il dentino e lasciare il posto ad una monetina.

In alcuni paesi asiatici come Cina, Corea e Vietnam, la tradizione vuole che quando un bambino perde un dente inferiore, lo debba gettare sul tetto della casa, mentre se a cadere è quello superiore, lo deve mettere sotto al pavimento. E in cambio? Niente. Il desiderio che quelli nuovi crescano forti e sani.

E adesso….dite “cheese”!

UN'IDEA DA LEGGERE