mercoledì 7 gennaio 2015

PICCOLE RIFLESSIONI DI INIZIO ANNO

Geografia… per natura!

Vincenzo Monti diceva: “Siamo tutti fatti di una stoffa la cui prima piega non scompare mai più”. Ecco perché le abitudini amiche dell’ambiente si prendono da piccoli, e bisogna anche stare attenti alla prima piega, perché se i nostri figli si sentono costretti a fare cose noiose difficilmente ne avranno un bel ricordo, e queste non si trasformeranno mai in buone abitudini. 

A scuola la insegnano sempre meno, non ci credono più perché oggi siamo tutti geolocalizzati e nessuno ha più bisogno di sapere quante ore di fuso orario ci sono tra qui e il Giappone: lo smartphone si aggiorna da solo. Eppure la geografia ci avvicina alla Terra, ce la spiega, ce la svela. E rispettare quel che si capisce e si conosce è sempre più facile, anche per i nostri bimbi. Utilizzate i vostri viaggi per parlare un po’ di geografia: scaricate una delle mille app per indovinare la città, il fiume, il nome delle vette che vi si parano davanti. Non importa se andate in treno, aereo o auto: disegnate mappe, spiegate ai vostri bimbi come si riconosce la strada per arrivare al mare guardando il corso del fiume, fotografate monumenti, raccontate loro perché in montagna non si coltivano gli ulivi, e che sculture meravigliose può fare al’acqua quando filtra per centinaia di anni nel sottosuolo. Giocate a “chi indovina la prossima regione che incontriamo vince un doppio gelato” oppure a “chi conosce gli animali che vivono nel Parco degli Nazionale degli Abruzzi ha diritto a un giro extra sull’autoscontro”. Abituati ad osservare un campo di grano e a sapere che è pianura, o a cogliere la differenza tra una valle glaciale e una fluviale il mondo diventerà un posto familiare ovunque andranno. Da lì a sentire il bisogno di proteggerlo camminandoci con garbo, il passo di solito è breve.
di Beba Gabanelli

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