Alcuni aspetti positivi:
autonomia: durante le gite, fin da piccoli, si è costretti a organizzarsi da soli (soldi, valigia, cibo) in una condizione di lontananza totale dalla famiglia. Le maestre o i professori sono presenti, ma più per supervisionare che per accudire;
condivisione: bisogna condividere spazi (mezzi di trasporto, stanze, bagni...) e tempi (orari di sveglia, spostamenti, pasti...). Questo costringe tutti a modificare le proprie abitudini per un periodo limitato in condizioni eccezionali;
nuovo modo di vivere le relazioni: in circostanze simili si sperimentano nuove modalità di relazione. Si può entrare più in confidenza con i compagni, alcune amicizie si rinforzano, altre si allentano, si abbandonano schemi comportamentali fissi, per lasciarsi andare a una maggiore spontaneità. Anche il rapporto con gli insegnanti assume caratteristiche diverse: per un po' cadono rigidità e distanze a favore di un rapporto più rilassato. Spesso questo fa aumentare l'autorevolezza degli insegnanti stessi, una volta rientrati in aula;
esperienza: è l'occasione per verificare di persona ciò che di solito si studia sui libri. Esempio: quando studiamo una capitale col numero di abitanti, posizione geografica, usi e costumi, ce ne facciamo un'idea molto astratta. Quando la visitiamo si apre un mondo sconosciuto: si sente parlare un'altra lingua, o dialetto, se ne vedono i colori, si odono rumori, suoni e se ne annusano perfino gli odori. Si provano nuove abitudini, nuovi modi di mangiare: si apre uno squarcio di "vita vissuta" che vale più di mille lezioni!
coesione: tutti i giochi di alleanze e rivalità che vengono amplificati in questi momenti contribuiscono a consolidare il gruppo classe.
promozione dell'amore per la bellezza e il viaggio: poter vedere di persona come è fatto il mondo accresce la voglia di esplorarlo e di ricercarne la bellezza!
Ecco perché ci pare che eliminare le gite dalla vita scolastica sia un atto di grande ingiustizia educativa! Se i costi sono eccessivi, visto anche il momento storico, facciamone almeno una all'anno!
Che ne pensate di queste riflessioni arrivate via mail all'ortogiardino?
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