Pochi iscritti all'università e difficoltà di comprensione: tutte le ombre dell'istruzione italiana nel rapporto Ocse 2015.
Poche le buone notizie nel dossier Education at a Glance 2015. Nella maggior parte delle graduatorie il nostro Paese è nella parte bassadi CORRADO ZUNINO
ROMA - L'aggiornamento Ocse sullo stato dell'istruzione italiana, comparato con i 34 paesi più industrializzati del mondo, ci dà subito una buona notizia. Nell'istruzione terziaria, l'Italia associa alti tassi di laureati di 2° livello (chi conclude il doppio ciclo 3 anni più 2), ma, e la controindicazione negativa è subito in agguato, ci sono pochi diplomati su programmi di studio legati a professioni - l'alta formazione professionale - e pochi laureati di 1° livello (la triennale).
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