IO SONO MARCELLO FRINGUINELLO di Alexis Deacon e Viviane Schwarz.
Tante impronte digitali rosse a cui pochi tratti di penna aggiungono ali, becchi e zampe a formare un nutrito stormo di fringuelli, quello rumorosissimo di cui fa parte il protagonista, dove tutti si salutano, si augurano la buonanotte, cinguettando qua e là senza mai tacere, a meno che all’orizzonte si profili l’orrenda, pericolosa bestia. Una notte Marcello si sveglia; è solo, intorno buio e silenzio: ecco che finalmente sente i propri pensieri, così belli da generarne altri, fino a montarsi la testa e decidere di lanciarsi contro la bestia. Che ovviamente lo ingoia. Ma proprio nella pancia altrui, tra borbottii di stomaco e intestino, il fringuello prende coscienza di non essere solo la cena di qualcun altro, ma di poter pensare così forte da indurlo a spalancare la bocca.
Una buffa irriverente riflessione sull’essere se stesi e non branco, sul tentare, sul pensare e poi sperimentare, sul punto di vista, sulla capacità di dire no, sulla bellezza e sulla necessità del silenzio. E che dire della doppia pagina che schematizza – bianco su nero – il ciclo della vita?
Lettura da 6 anni.
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