E’ davvero incredibile quanto noi genitori possiamo agire in modi cosi diversi anche se ognuno di noi ha a cuore lo stesso risultato: il benessere del bambino.
Più passa il tempo, frequento classi diverse e genitori di tutte le forme (alcuni hanno anche due teste, una sempre al telefono) e più mi rendo conto che il relativismo ha preso il sopravvento malamente.
E mi spiace davvero che il relativismo educativo sia una questione appannaggio della Chiesa (come ho modo di scoprire qui) perchè secondo me è un argomento che riguarda tutti noi genitori.
Ci hanno detto che è giusto cosi
Il bambino deve acquisire competenze e per questo si adatta ad ogni sforzo intellettuale, il bambino ha bisogno di stimoli e per questo puo’ sopportare ogni genere di invasione da parte dei media, che il bambino è competente e per questo può e quindi deve leggere e scrivere a 6 anni altrimenti viene con facilità diagnosticato BES (bambini con bisogni speciali).
Ebbene, a forza di credere a quello che ci hanno detto, rischiamo di sfinirlo con cose inutili mentre le cose davvero importanti rimangono in secondo piano. E quando ci presenteranno il conto saremo certi che la colpa è della società.
Ci sono bambini oberati dai compiti: ma il genitore sdrammatizza dicendo che se ce la fa in seconda elementare allora poi diventa più forte e preparato per affrontare le medie.
Ci sono bambini che stanno in classe fino alle 6 di seraperchè il genitore crede, sbagliandosi, che il bambino dopo le 8 ore di scuola materna possa ancora avere voglia e risorse per fare un corso d’inglese organizzato dal Municipio, quindi a costo ridotto. E intanto chiude la ludoteca (sempre del municipio) per mancanza di fondi. L’unico spazio d’incontro gratuito per i bambini del quartiere dove giocare insieme sorvegliati da un adulto mediamente competente.
Ci sono bambini a cui non è permesso fare le cose da soli: il genitore pensa a tutto, anche a sbucciargli la banana, rendendo il piccolo un impotente e quindi capriccioso e privo di volontà
Ma se parli con chiunque, tutti ti diranno che sono altre le cose importanti: è importante che si faccia la prescrittura, quelli dell’asilo accanto stanno già studiando il mondo e noi siamo ancora al corpo umano e oggi la mensa è in sciopero e i bambini saranno costretti a mangiar panini.
Forse sono io che drammatizzo troppo, ma non riesco a rassegnarmi al fatto che i bambini siano trattati cosi e che la loro sapienza vada in fumo molto presto, ritrovandosi finalmente nel mondo dei cosi detti normali.
Sarà per questo che odia fare i compiti?
A.B.
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