sabato 18 gennaio 2014

CINEMA

Il Cinema Ritrovato al cinema: Ninotchka

Il capolavoro di Ernst Lubitsch con Greta Garbo in versione originale e restaurata nelle sale italiane i lunedì e i martedì di gennaio

In prima visione in oltre settanta sale italiane un altro grande classico restaurato distribuito dalla Cineteca di Bologna in collaborazione con Circuito Cinema. Nel film sceneggiato da Billy Wilder e Charles Brackett (delle commedie lubitschiane, la più aderente al canone sentimentale hollywoodiano), Lubitsch allestisce il suo mondo di grandi alberghi, porte girevoli, nobiltà squattrinata e aristocrazia morale della servitù: siamo a Parigi, la città ha stregato i tre agenti sovietici mandati da Mosca, poi il suo dolce delirio d'amore e champagne scioglierà anche l'inflessibile commissario Nina Yakusciova. Garbo ride, ed è una risata di resa a una vita nuova, una risata d'addio all'edificazione socialista, formidabile per potere pubblicitario, perfetta per messinscena comica: ma carica di presagi (lei non riuscì a produrne il suono, fornito al montaggio dalla voce di un'altra), quella risata fu il principio della fine anche per la carriera della diva. Resta il fatto che questo s’è rivelato nel tempo il suo film più resistente e popolare, e di Greta Garbo rimane oggi più Ninotchka di quanto rimangano Anna Karenina, Margherita Gauthier o la regina Cristina. E resterà per sempre, nell’olimpo delle battute memorabili, quel suo languido, alcolico chiedere tempo al fuoco dell’ideologia: “Compagni! La rivoluzione è in marcia, le bombe cadranno, la civiltà crollerà a pezzi. Ma per favore, non adesso...”.




Il tocco di Lubitsch
fino a domenica 19 gennaio - Cinema Lumière
Intorno a Ninotchka, primo appuntamento 2014 del Cinema Ritrovato al cinema, si chiude nel prossimo week-end la nostra Lubitsch’s story: dagli esordi comici berlinesi all'ultimo 'tocco' dello Stilista Supremo della commedia sofisticata hollywoodiana. Sabato 18 alle ore 18 Il ventaglio di Lady Windermere, accompagnato al pianoforte da Daniele Furlati: nella più bella commedia americana dell'intera epoca muta, la sapienza epigrammatica di Oscar Wilde si traduce in un'analoga sapienza di costruzione e di montaggio, in una fenomenologia dello sguardo, del sospetto, dell'allusione e dell'ellissi rimasta impareggiata. Domenica 19 alle 18 gran finale con Mancia competente: tra una Venezia di cartapesta e una Parigi di vertiginosi i nterni déco, un ladro internazionale e un’intraprendente truffatrice si borseggiano, si amano, ordiscono truffe ai danni d’una languida ricchissima madame e dei suoi maldestri corteggiatori.

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