Disabilità, ecco il programma d'azione
Pubblicato il 28 dicembre sulla Gazzetta Ufficiale, individua sette linee d'intervento per una migliore qualità della vita delle persone con disabilità
Qualità della vita e riconoscimento dei diritti, in linea con quanto previsto dalla Costituzione italiana e dalla Convenzione Onu. Per poter garantire questi presupposti fondamentali anche alle persone che hanno una disabilità, è stato elaborato, dall'Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità, un Programma d'azione per la promozione dei diritti e l'integrazione delle persone con disabilità, pubblicato il 28 dicembre scorso sulla Gazzetta Ufficiale. Il Programma ha individuato sette linee d'intervento, corrispondenti ai principali ambiti della vita privata e sociale delle persone con disabilità.
Revisione del sistema di riconoscimento e certificazione della disabilità. "Riforma della legge della Legge 104/92, che preveda l'introduzione specifica della definizione di ‘persona con disabilità' indicato dalla Convenzione Onu". In questo modo l'accesso ai benefici e ai servizi, dovrà tenere conto del "grado" di disabilità, che sarà misurato sulla base "dei diritti/funzionamenti di base: salute, cura di sé, scuola/formazione, lavoro e inclusione sociale determina la condizione di "gravità della disabilità".
Lavoro. Migliorare le possibilità e le condizioni lavorative delle persone disabili attraverso:
- l'aggiornamento della legislazione in vigore, "per renderela più efficace nell'offrire occasioni di lavoro, in particolare attraverso un miglior funzionamento del collocamento mirato di cui alla legge 68/99";
- rifinanziamento del fondo nazionale per la legge 68/99;
- prevedere nuove "competenze per il collocamento mirato in modo da seguire i lavoratori con disabilità durante tutto il percorso lavorativo";
- creazione di una legislazione ad hoc" per il lavoratori colpiti da "malattie ingravescenti/croniche progressive", prevedendo anche modalità come il part-time e il telelavoro per le persone con disabilità.
Vita indipendente e inclusione sociale. Per facilitare il raggiungimento degll'autonomia e indipendenza, il Programma d'azione chiede:
- maggiore assistenza indiretta, domiciliarità e percorsi di autonomia personale;
- abrogazione dell'interdizione e dell'inabilitazione;
- rafforzamento della figura dell'amministratore di sostegno.
Accessibilità e mobilità. Le principali linee di intervento suggerite dall'Osservatorio per realizzare ambienti e contesti accessibili a tutti sono:
- linee guida per la progettazione universale elaborate da una specifica commissione;
- rifinanziamento dei "fondi statali per l'abbattimento delle barriere architettoniche apportato da privati nelle proprie abitazioni e negli spazi condominiali";
- promozione dei programmi formativi sulla progettazione universale
- attuazione del nuovo Regolamento europeo in materia di trasporto urbano ed extraurbano, nominando l'Organismo responsabile dell'applicazione;
- sostenere "l'impegno degli Enti Locali nel dare piena attuazione alle previsioni contenute nel Decreto del Presidente della Repubblica (n. 151 del 30 luglio 2012) concernente l'adozione del Contrassegno unificato europeo per persone disabili";
- riattivare "a tutti i livelli istituzionali una forte attenzione al tema dell'inclusione digitale".
Formazione e inclusione scolastica. Prevedendo diversi interventi, tra i quali:
- abbattimento delle barriere architettoniche per rendere effettivamente accessibili le trutture scolastiche;
- introduzione del concetto di "accomodamento ragionevole", già previsto nella Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità;
- percorsi di formazione obbligatoria per gli insegnanti ottimizzati "sulle strategie educative appropriate a favorire l'apprendimento per gli alunni con disabilità e necessità educative speciali";
- garantire la presenza per tutto il percorso scolastico dello stesso insegnate di sostegn.
Salute, diritto alla vita, abilitazione e riabilitazione. L'osservatorio ha individuato diversi ambiti di intervento:
- "individuare i livelli essenziali di assistenza sociale e socio-sanitaria alle persone con disabilità";
- "ridefinire in modo univoco nella legislazione italiana i concetti di gravità e di non autosufficienza";
- istituzione della figura del "disability-case manager", con il compito di "strutturare con il cittadino una risposta adeguata ai bisogni" e veicolare "un'informazione corretta sulla salute, nel momento in cui il cittadino si trovi di fronte a scelte di cura e presa in carico particolarmente complesse".
- "supporto ed orientamento per le madri che decidono di portare a termine una gravidanza a rischio",
- "accoglienza in contesti adeguati di bambini con disabilità abbandonati in culla o nella prima infanzia".
Cooperazione internazionale. L'ultimo capitolo del Programma d'azione prevede:
- la realizzazione di un Piano d'azione per le persone con disabilità della Cooperazione Italiana, elaborato dal ministero per gli Affari esteri e dalla Rids (Rete italiana disabilità e sviluppo);
- la "definizione di un piano formativo indirizzato a tutto il personale del Mae e agli enti esecutori di iniziative".
- la "definizione più accurata dei bisogni e dei diritti delle persone con disabilità in situazioni di catastrofi e disastri naturali"
- "l'organizzazione di corsi di formazione per il personale preposto alla sicurezza in servizio in Italia e all'estero".
FONTE: www.superabile.it
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