
Francesca Valan ha curato una serie di installazioni per la mostra : “E’ importante fare qualche azione quando si vede una mostra: quando si partecipa in prima persona ad un’esperienza quella non scivola via e si fissa nella nostra memoria. Non solo si ricorda ma si sperimenta!”
Se andate a vedere la mostra con un bambino, ci consiglia la Valan, lasciate scegliere a lui cosa vedere e su cosa soffermarsi. Il bimbo non deve vedere tutto: è come andare in un ristorante e pretendereche mangi tutto il menù. Il bimbo sceglie quello che gli piace.

Insomma vi calerete nel mondo dell’artista! Buon divertimento!

L’installazione riproduce La Danza nuziale contadina (1566, Detroit Institute of Arts, Detroit), opera di Pieter Bruegel il Vecchio.
Karel van Mander (1548 – 1606, pittore e poeta e storico dell’arte e autore di Lives of the most excellent painters sculptors and architects) racconta che Brueghel si divertiva a intrufolarsi con il suo amico e committente Hans Franckert alle feste di nozze contadine, facendosi passare per parente dello sposo o della sposa. Da qui poteva osservare i contadini mangiare, bere, ballare, saltare per poi trasferire minuziosamente le scene sulla tela.
Il visitatore è invitato a partecipare all’atmosfera della festa e osservare curiosi particolari.
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