Poco soddisfacenti gli obiettivi raggiunti dalla campagna dell'Unesco che mira ad una maggiore e migliore offerta dei servizi educativi
Il 2015 è tempo di bilanci per i governi impegnati a raggiungere gli obiettivi fissati nel programmaEducation for All, che ha come obiettivi: aumento dell’offerta di servizi educativi e di cura per la prima infanzia, soprattutto per i bambini più svantaggiati; istruzione primaria universale; uguaglianza nell’accesso all’apprendimento e alle abilità utili alla vita quotidiana per giovani e adulti; riduzione del 50% dei livelli di analfabetismo adulto entro il 2015; eguaglianza e parità di genere nell’istruzione, garantire a tutti risultati di apprendimento misurabili.
I risultati raggiunti sono poco soddisfacenti; solo un terzo dei paesi infatti ha raggiunto tutti i 6 obiettivi e solo il 52% dei Paesi è riuscito a garantire l’istruzione primaria universale.
Dal Global Monitoring Report dell’Unesco emerge che nonostante negli ultimi 15 anni si siano registrati alcuni progressi, in quasi la metà dei Paesi del mondo i bambini non vedono ancora riconosciuto il proprio diritto all’istruzione primaria.
I dati raccolti nel Report dell’Unesco mostrano che le diseguaglianze (di reddito, genere, appartenenza a categorie vulnerabili) fungono da barriera verso i progressi nell’educazione; per i bambini e gli adolescenti più poveri, le probabilità di non andare a scuola sono 4 volte superiori rispetto ai più ricchi, 5 volte maggiore è per loro la probabilità di non concludere il ciclo di istruzione primaria. La percentuale dei bambini che, invece, non va a scuola nei paesi dove ci sono guerre è del 36% ed è andata aumentando dal 2000. Inoltre un terzo dei paesi non ha raggiunto la parità di genere nell’istruzione primaria e l’altra metà nell’istruzione secondaria.
Emergono però anche dati confortanti che mostrano come dal 2000 ad oggi nelle scuole si contano 34 milioni di bambini in più rispetto a quanti ve ne sarebbero stati se i trend fossero rimasti quelli degli anni novanta. Questo dato evidenzia quindi che il movimento dell’Educaton for All spronando governi e ONG ha portato a risultati importanti anche se rimane ancora molto lavoro da fare.
Proprio perché la strada dell’istruzione primaria universale è ancora in salita è necessario continuare a lavorare in questa direzione con ogni mezzo; per questo ogni anno la Campagna Globale per l’Educazione organizza la Global Action Week radunando migliaia di organizzazioni, associazioni, rappresentanti istituzionali e della società civile per coinvolgerli in eventi di sensibilizzazione e mobilitazione sociale in tutto il mondo.
Nessun commento:
Posta un commento
se vuoi lascia un commento