La Pasqua nel mondo: dal Regno Unito gli hot cross Buns
Dall'Ungheria ci spostiamo verso Ovest, attraversiamo l'Europa e superando lo stretto andiamo incontro all'isola dalle verdi pianure e colline, la patria di Shakespeare, il paese dei principi e delle Regine ma anche di Re Artù, delle scogliere a picco sul mare, dei romanzi d'amore, del tea time, dei castelli stregati e delle leggende e perché no, anche il luogo da dove i Beatles hanno avuto inizio.
La Gran Bretagna è una terra fortemente attaccata alle usanze locali, alle feste, alle cerimonie e a qualsiasi altro rituale.
Continuando una tradizione che risale al 1200 Il Giovedì santo la Regina distribuisce monete d’argento ai sudditi più meritevoli e bisognosi.
A Preston si continua dai tempi vittoriani a far rotolare le uova giù dalla collina di Avenham Park e l’amatissimoEaster Bunny adottato dalla Germania anche quest’anno ha portato e nascosto centinaia di uova per la gioia di tutti i bambini.
E poichè assumendo il cibo assimiliamo il mondo, è naturale che tradizioni, usi e costumi si riflettano poi su ciò che mangiamo…
Good Friday come this month, the old woman runs
Nella tradizione pasquale inglese non possono certo mancare i Buns o più precisamente gli Hot cross buns. Si tratta di soffici panini dolci contenenti solitamente uvetta e profumati da diversi tipi di spezie, che hanno sulla superfice una croce fatta di glassa, di pasta frolla o semplicemente da un incisione sulla superficie del panino.
Solitamente vengono preparati e mangiati il venerdì santo ma ormai, a differenza del passato in cui durante il periodo non pasquale erano proibiti, si possono trovare in Inghilterra durante tutto l'anno.
La ricetta è antichissima e affonda le proprie origini nei rituali pagani in onore della dea Ostre. Pare infatti che gli hot cross buns venissero consumati dai sassoni durante la festa che celebrava la fine dell'inverno e che la croce rappresentasse le quattro fasi della luna.
In seguito la tradizione è stata ripresa dal cattolicesimo che ha naturalmente interpretato la croce come il simbolo di Cristo.
Al di là della loro affascinante quanto discussa storia, è interessante come intorno ai buns si siano in seguito sviluppate credenze, leggende e probabilmente straordinarie verità.
Con tutta probabilità i buns cucinati il venerdì antecedente la Pasqua, il cosiddetto good friday non ammuffiscono. Purtroppo non abbiamo potuto verificare perché Venerdì sera i nostri buns sono finiti prima ancora di avere il tempo di freddarsi.
Una delle tante storie legate a questi dolci panini è quella della vecchia vedova che era solita cucinare al figlio marinaio i buns mentre aspettava che tornasse dal mare. Purtroppo un giorno l’oceano lo inghiottì ma lei ugualmente ha continuato a cuocere ogni anno i buns per lui appendendoli alla finestra in attesa che un giorno tornasse. Oggi la sua casa è divenuta un pub, The Widow’s Son, appunto. E di buns appesi ad una rete sul soffitto ce ne sono davvero tanti. Inoltre il ricavato della vendita degli speciali Buns preparati il Venerdì santo viene devoluta alla società britannica dei marinai.
Al buffet della stazione di Swindon, una signora in gramaglie, dagli abiti sgargiantemente punteggiati di giaietti, si gustava i suoi buns zuccherosi pensando al futuro. I buns erano davvero eccellenti, e non aveva il minimo presentimento di quello che le sarebbe successo. Era incredibile come ti mettesse appetito un buon funerale!
Dopo le esequie di A.Christie
Nella ricetta ho fatto due modifiche. La quantità di farina che non era sufficiente a formare una pasta modellabile e il lievito. Non era infatti specificato quale tipo usare e io ho erroneamente utilizzato quello per dolci. Ma il risultato è stato inaspettatamente buono…
Buns
375 gr di farina circa (aggiungerne fino ad ottenere un impasto modellabile)
110 gr di butto
135 gr di zucchero
3 cucchiai di latte
1 bustina di lievito
1 uovo
1 presa di sale
1 bicchiere d’acqua
In una casseruola fate fondere il burro, unitevi quindi il latte e un bicchiere d’acqua. Mescolate con cura il tutto. In una terrina riunite la farina, il lievito, lo zucchero e il sale. Versate subito il burro fuso mischiato al latte e all’uovo e lavorate il tutto fino a ottenere una pasta omogenea. Più a lungo impastate migliore sarà il risultato. Se volete arricchire i vostri buns potete aggiungere all’ultimo momento: uvetta sultanina, ciliegine candite, mirtilli, scorzetta di limone o anche ingredienti salati.
Dividete l’impasto in dodici porzioni quindi formate delle palline di pasta e disponetele sulla placca da forno imburrata.
Fate lievitare per 45 minuti e poi infornate e cuocete a 200° (forno ventilato) per 10-15 minuti.
Mangiati tiepidi con il tè sono una favola!
Nota:
Per chi volesse provare a fare gli hot cross buns tradizionali ecco un paio di link :
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