lunedì 7 settembre 2015

PICCOLE RIFLESSIONI - PARITA'


Educare alla parità: una sfida moderna per crescere bambini e bambine in modo felice.



Come si educa alla parità? Numero uno: Cambiare il titolo di questo post, scrivendo “5 consigli per educare bambini e bambine alla parità”.

Promuovere l’autonomia

Sia che abbiamo figli maschi, sia che abbiamo figlie femmine, dobbiamo lavorare sulla loro autonomia.

Si inizia dalle cose più piccole, già dai primi mesi di vita, quando bambini e bambine manipolano i loro primi giocattoli. Capita spesso che il gioco venga lanciato lontano, oppure che non sia a portata di mano. Proviamo a lasciare che siano loro a ingegnarsi su come raggiungerlo e prenderlo di nuovo.

E magari facciamo anche un bel filmato mentre loro strisciano, rotolano o gattonano sudandosi la loro meta. Cerchiamo di limitare le volte in cui siamo noi a consegnare direttamente nelle loro mani l’oggetto del loro desiderio.

Comportiamoci così, allo stesso modo, sia con i figli maschi, sia con le femmine, senza limitare lo “spirito avventuroso” di nessuno dei due.
In questo modo li aiuteremo essere protagonisti attivi e non passivi della loro vita.

Sdoganare la lavatrice

Quando crescono, insegniamo loro che l’ambiente in cui vivono non si riordina magicamente come se vivessimo con Mago Merlino.
Tutti in casa devono contribuire nella stessa misura a mettere a posto, a partire dalle proprie cose.

Evitiamo suddivisioni arbitrarie sulle faccende che bambini e bambine sono o non sono in grado di fare: iniziamo a sdoganare per esempio la lavatrice.
Oggi molti bambini sono incaricati di riporre i piatti nella lavastoviglie, apparecchiano e sparecchiano, ma nessuno di loro ha mai aperto l’oblò della lavatrice, né per metterci dentro dei vestiti, né per tirarli fuori e addirittura stenderli.

I lavori domestici sono tanti: proviamo a farli conoscere veramente tutti e a tutti.

Dare pari opportunità

Se ci viene spontaneo dire a una bambina che è bella, ricordiamoci di dirlo anche al bambino. E non dimentichiamoci di apprezzare anche le loro capacità nel “fare”, bilanciando il tema estetico con quello delle competenze.

Evitiamo giudizi di genere sul loro comportamento: commenti come “Ti comporti come un maschiaccio o come una femminuccia” comunicano ai nostri figli un concetto di inadeguatezza di fronte al quale non possono fare niente, se non sentirsi sbagliati.

E facciamoli sognare: stimoliamoli a pensare che da grandi potranno fare tutto ciò che vorranno e che l’importante sarà sempre che siano felici e realizzati.

Raccontiamogli la varietà del mondo, di uomini che studiano tanto per diventare dottori o maestri d’asilo, di donne che studiano altrettanto per fare le astronaute o le scrittrici.
Presentiamo loro sempre tutte le opportunità: impareranno che con l’impegno potranno realizzare i loro sogni.
 
Dare il buon esempio


L’ultimo consiglio è in realtà il primo. I nostri figli e le nostre figlie ci guardano e imparano da noi. Sarà difficile insegnare ai bambini che è normale caricare una lavatrice se in casa è sempre e solo la mamma che lo fa.

Rendiamo sempre chiaro a figli e figlie che è giusto che la mamma lavori, se lo desidera, esattamente come il papà.

Quando saranno grandi, sarà normale per loro pensare che non ci sono differenze tra il lavoro di un uomo e quello di una donna.

E proviamo ad alternarci ogni tanto alla guida della macchina, quando partiamo per un viaggio, perché lo stereotipo delle donne al volante, è sempre quello più duro a morire!

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