mercoledì 24 febbraio 2016

Ecco a voi la storia di come ho scoperto di essere discalculica…


Quando ero bambina probabilmente non esisteva nemmeno questa parola… e il fatto che il mio pc lo sottolinei in rosso in questo momento non è un buon segno!

Quanti di voi conoscono questa parola? Ogni volta che la pronuncio vedo facce stranite e a volte divertite, come se stessi inventando una scusa per la mia “inettitudine” in matematica.

Quando frequentavo le elementari un bambino discalculico nella migliore delle ipotesi era considerato un bambino senza alcuna propensione per la matematica. Nella peggiore delle ipotesi, la mia, era un bambino svogliato e furbo, che alla minima occasione se la svignava e che di certo non si impegnava abbastanza. Avrò sentito la frase “potrebbe fare molto di più se si impegnasse” almeno un migliaio di volte.

Non ho mai imparato le tabelline, non ho mai imparato a fare i calcoli a mente.

Al liceo le equazioni non mi riuscivano mai, mai mai mai… Eppure amavo l’algebra, mi piaceva da morire, ma non c’era una volta in cui non avevo fatto almeno un errore banale di calcolo. Mai.

A 35 anni una banale somma come 3+5 nella mia mente diventa 3… 4, 5, 6, 7, 8, contando delle dita immaginarie… E mentre lo scrivo qui sto contando i numeri per essere sicura di aver scritto bene.

Ho seri problemi con il resto, se pago in contanti mi affido totalmente alle abilità matematiche del cassiere o al buon funzionamento della cassa, anche se provassi a fare i calcoli sulla calcolatrice del mio telefono di certo rischierei di scambiare i numeri e comunque sbagliare il calcolo.

Ho scoperto di essere discalculica durante il mio percorso di studi, una logopedista discalculica non ècome un calzolaio con le scarpe rotte, come un idraulico con il rubinetto che perde o una parrucchiera con i capelli in disordine, semplicemente perché il calzolaio saprebbe sistemarsi le scarpe, l’idraulico il rubinetto e il parrucchiere i capelli. Non sono nemmeno come un cieco che vuol fare l’oculista, saprei trattare un bambino con discalculia, per essere concreti. Ecco, diciamo che sono più come un allergologo con l’allergia.

In ogni caso il punto è che chiunque scopra questa cosa trova difficile comprendere come si possa avere tali difficoltà e finisce per ritenere la cosa una banale mancanza di allenamento.

Per di più ho un marito super genio, che saprebbe calcolare il 17% di 1350 mentre stai ancora finendo di formulare la domanda (lui è il primo a prendermi in giro).

Una volta per tutte voglio dire al mondo: non è colpa mia! Non sono stupida! La discalculia è un disturbo dell’apprendimento che comporta un rallentamento del processo di calcolo, ma non lo rende impossibile, datemi tempo!!

Tutto questo per dirvi che un bambino discalculico è intelligente tanto quanto un bambino che non lo è, se non di più. Un discalculico ha solo bisogno di tempo ed eventualmente di strumenti compensativi.

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