domenica 28 febbraio 2016

Scuola e sport, arriva il tutor per chi fa agonismo


Saper leggere, far di conto e tirare calci al pallone. O, perché no, nuotare, schiacciare sotto rete e battere tutti i record sulla pista di atletica. La scuola apre le porte alle sport, come previsto dalla legge di riforma della Buona Scuola, e accoglie tutti quei ragazzi che, tra allenamenti e incontri, non hanno il tempo necessario da dedicare allo studio. Si tratta degli studenti che praticano attività sportiva a livello agonistico e che spesso, schiacciati dagli impegni, perdono di vista gli studi. Per limitare i casi di dispersione scolastica entra in gioco il decreto 935 del ministro Giannini: il Miur dà il via alla sperimentazione triennale dal 2015 al 2018 con il coinvolgimento di 1342 studenti, tutti appartenenti alle categorie di "Allievi" e "primavera" della Lega Serie A. Poi sarà estesa a tutte le discipline.

«Oltre il 90% degli sportivi a livello agonistico - ha precisato il sottosegretario Gabriele Toccafondi - non vivrà poi di sport nella sua vita. E' importante allora non tralasciare lo studio per le attività sportive». E viceversa. Il programma, in accordo con il Coni, il Comitato italiano paralimpico e la Lega Serie A, prevede che gli oltre 1300 atleti potranno contare sull'aiuto di due tutor: uno scolastico scelto dal consiglio di classe e uno sportivo inviato dalla società sportiva di provenienza. Oltre alla possibilità di svolgere il 25% delle ore di lezione attraverso un'apposita piattaforma digitale in e-learning.

«Per gli sportivi - ha commentato il ministro Giannini - inizia il secondo tempo: formazione e attività fisica non sono incompatibili. E' un cambiamento epocale, un segnale che mandiamo a tutti i docenti». Plaude Giovanni Malagò, presidente del Coni: «Oggi si apre una nuova era per 340mila potenziali ragazzi e ragazze tra i 14 e i 17 anni che fanno attività agonistica». Alla presentazione del progetto erano presenti anche i giovanissimi atleti Danilo Cataldi, Emil Audero e la nuotatrice Simona Quadarella con le loro esperienze scolastiche. Oltre al pallavolista Andrea Lucchetta. «Questo progetto formativo - ha sottolineato il presidente della Lega, Maurizio Beretta - viene finanziato dalle multe che vengono inflitte ai tesserati e alle società per comportamenti scorretti di giocatori o tifosi. Sarà un modello».

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