mercoledì 17 febbraio 2016

Perché nella scuola italiana non si insegna il cinema?



Spettatori a scuola, registi a casa

Immaginiamo la vita di un ragazzo qualsiasi di un istituto superiore qualsiasi.
Probabilmente gioca con la playstation e ha un profilo su Facebook, ma anche su Twitter e Instagram…
Ogni tanto questo ragazzo riprende con il suo smartphone momenti di vita e qualche volta invia e condivide filmati suoi e di altri.

Il racconto per immagini, per lui, è una comunicazione semplice e immediata. Film, videogiochi, pubblicità sono presenti nella vita di tutti i giorni da quando è nato a tal punto che a volte trova più naturale e veloce inviare una foto o una ripresa, invece di un messaggio scritto.

Dal singolo scatto alla creazione di una vera e propria storia, il passo è breve e infatti Facebook trabocca di adolescenti youtuber, che nelle annoiate ore pomeridiane, dal trampolino di lancio dei social, si tuffano nella rete alla conquista del maggior numero di “Mi piace”.


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