venerdì 22 gennaio 2016

IDEA WEEK END - IL GRANDE DITTATORE





Cineclub per ragazzi


Sabato e domenica 23 e 24 gennaio, ore 16 - Cinema Lumière
IL GRANDE DITTATORE 
(The Great Dictator, USA/1940) di Charlie Chaplin (126')
Comico. Dai 6 anni in su 
Un piccolo barbiere ebreo di una cittadina tedesca somiglia moltissimo al dittatore che ha dato via ad una campagna razzista. Gliene capiteranno di tutti colori, ma saprà sfruttare la sua peculiarità... Chaplin qui parla per la prima volta in un film, e usa questa possibilità al meglio (imitando perfettamente la voce di Hitler, per esempio). "Mentre ero a metà del Dittatore cominciai a ricevere allarmanti comunicazioni da parte della United Artists. [...] Ma io ero deciso a tirare avanti, perché Hitler doveva essere messo alla berlina. Se ave ssi conosciuto gli errori dei campi di concentramento tedeschi non avrei potuto fare Il Dittatore; non avrei certo potuto prendermi gioco della follia omicidia dei nazisti. Ma ero ben deciso a mettere in ridicolo le loro mistiche scemenze sulla purezza del sangue e della razza. [...] (Charlie Chaplin)
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Cinenido - Visioni disturbate



Cinenido - Visioni disturbate è un’iniziativa rivolta a coloro che, con l’arrivo di un bebè, si sono allontanati dalle sale cinematografiche 'per non disturbare'. Tutti i sabati pomeriggio da settembre a maggio, presso il Cinema Lumière, vengono proiettati film in prima visione, ma anche preziose rarità e restauri della Cineteca, rivolgendo una particolare attenzione ai neo-genitori e ai loro bambini: sono previsti deposito carrozzine presso le casse, fasciatoi nei bagni e libertà di disturbo e movimento in sala da parte dei bebè.

Sabato 23 gennaio, ore 16 - Cinema Lumière
IL GRANDE DITTATORE 
(The Great Dictator, USA/1940) di Charlie Chaplin (126')

Storicizzare Il grande dittatore è oggi indispensabile per apprezzarne l'unicità, per comprendere gli sforzi titanici che accompagnarono la sua realizzazione; ripercorrere la sua genesi è assolutamente necessario per cogliere appieno l'evoluzione artistica, civile e politica di Chaplin. Ma il film è così libero, coraggioso e sincero, non solo perché riuscì a ridicolizzare Adolf Hitler durante il secondo conflitto mondiale, ma perché continua a parlarci della natura dell'uomo. Come osserva Ugo Casiraghi: "le radici del male non sono state affatto estirpate, sono solo ‘emigrate' altrove e questo film continua a reinterpretarle". (Cecilia Cenciarelli)

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