Un laboratorio per incentivare i progetti dei cittadini attivi e attenti ai bisogni delle comunità locali
Labsus, ovvero Laboratorio per la sussidiarietà ha come principale obiettivo quello di lavorare per costruire un nuovo modello di società caratterizzato da cittadini attivi, autonomi, solidali e responsabili, alleati dell’amministrazione nel prendersi cura dei beni comuni.
Labsus si propone, quindi, come Laboratorio per l’attuazione del principio di sussidiarietà, dove si elaborano idee, si raccolgono esperienze e materiali, si condividono iniziative. Chi partecipa ai laboratori lo fa su base volontaristica con il solo fine di divenire un cittadino attivo che si prende cura della cosa pubblica in collaborazione con le amministrazioni locali.
L’idea su cui si basa il laboratorio è che le persone non sono portatrici solo di bisogni ma anche e soprattutto di competenze ed abilità. Per questo l’obiettivo che si pone è quello di mettere in rete tali capacità affinché siano messe a disposizione della comunità per contribuire a dare soluzione, insieme con le amministrazioni pubbliche, ai problemi di interesse generale.
Questo principio di sussidiarietà orizzontale è stato introdotto nel 2001 nella Costituzione: “Stato, Regioni, Città metropolitane, Province e Comuni favoriscono l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà” (art. 118, ultimo comma). Questa norma conferma che i cittadini sono in grado di attivarsi autonomamente per risolvere non solo i propri problemi individuali, ma anche collettivi, e dispone che le istituzioni devono sostenerne gli sforzi in tal senso.
Prima dell’introduzione del principio di sussidiarietà nella Costituzione non era pensabile che un cittadino potesse occuparsi autonomamente della cosa pubblica senza essere iscritto ad associazioni di volontariato o altri gruppi affini, o potesse sentire l’esigenza di prendersi cura di uno spazio pubblico insieme ad altri cittadini chiedendo il supporto di enti pubblici.
Sulla spinta di queste riflessioni e attività, molte città stanno elaborando regolamenti per la collaborazione tra cittadini e amministrazioni locali; Bologna è stato il primo Comune ad approvare il Regolamento sulla collaborazione tra cittadini e amministrazione per la cura e la rigenerazione dei beni comuni urbani.
Sono molteplici gli ambiti in cui è possibile attivare progetti di sussidiarietà ad esempio: vivibilità urbana, sostenibilità, sicurezza, salute, scuola, famiglia, ambiente e tanti altri. In particolare ultimamente molti genitori si stanno attivando con progetti volti a riqualificare gli ambienti e gli spazi frequentati dai propri figli come è avvenuto per alcune scuole di Bologna e Ferrara.
La scuola comunale d’infanzia Marsili del quartiere Navile di Bologna ha rischiato in passato di essere chiusa, a causa della scarsa manutenzione. Grazie all’intervento dell’Associazione “Dentro al Nido”, e alla collaborazione tra genitori dei bambini, comunità di quartiere ed amministrazione, il Nido è ora protagonista di un progetto di riqualificazione partecipata. Anche nella scuola comunale d’infanzia “Casa del Bambino” di Ferrara si è dato il via ad un esperimento di progettazione partecipata e di cittadinanza attiva con l’iniziativa “Giardino in movimento” che ha coinvolto un gruppo di genitori ed insegnanti per la riqualificazione del giardino della scuola, che già da tempo necessitava di manutenzione urgente.
Sempre più quindi i cittadini, a causa della crisi economica che ha colpito anche le amministrazioni locali, sentono la spinta ad attivarsi autonomamente per migliorare gli spazi comuni in cui vivono, sentendosi corresponsabili della cosa pubblica e chiedendo alle amministrazioni di supportarli in questo con micro-finanziamenti e/o collaborazioni. I genitori, in quanto cittadini, possono mettere a frutto le loro competenze e abilità, per rendere più vivibili e accoglienti gli ambienti e gli spazi in cui vivono i loro figli, come ad esempio le scuole che solitamente hanno sempre meno fondi per fare la manutenzione di cui avrebbero bisogno.
Per maggiori informazioni: www.labsus.org
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