domenica 10 maggio 2015

Giovani oppressi da ansia da crisi e dipendenza da web

Sono i nuovi “sintomi” in cui si imbattono a Bologna gli esperti di Dedalus, il centro di clinica psicoanalitica specializzato sui giovani


L’ansia e la depressione causate dalla crisi economica, la dipendenza da Internet e quella dal gioco d’azzardo. Sono i nuovi grandi “sintomi” del disagio giovanile in cui più si imbattono, a Bologna, gli esperti (psicoterapeuti, psicoanalisti e sociologi) di Dedalus, il centro di clinica psicoanalitica dell’associazione Jonas specializzato sui giovani. Si registra un sensibile “cambiamento sociale determinato dall’impatto della crisi”, spiega Arianna Marfisa Bellini, responsabile di Dedalus. Se in altre fasi si è dovuto fronteggiare il “boom” dei disturbi alimentari, oggi “si vede bene come il sintomo dei soggetti si lega alla storicità dell’ambiente in cui vivono. In questo momento di forte crisi lavorativa – afferma Bellini – quelli che abbiamo visto aumentare grandemente sono i sintomi che riguardano ansia, depressione e attacchi di panico”.

Sintomi che “riguardano, dunque, gli ‘slegami’, il tempo di attesa prima di ritrovare una collocazione nel mondo”, aggiunge Bellini: pesa il “tempo morto” che si apre dopo la conclusione degli studi, la difficoltà di trovare un lavoro, il timore “di non riuscire a realizzare i propri sogni”. A questa tipologia di disagio si associano “tutte le nuove dipendenze”, continua la psicologa: in cima alla lista c’è quella da Internet, che presenta “dati epidemiologici molto allarmanti”. Segue “la dipendenza da gioco d'azzardo – spiega Bellini – che è collegata a quella da Internet”, perché proprio il web aumenta le opportunità fornite dalle macchinette diffuse in sale slot e bar. Per gli esperti di Dedalus, dunque, è questo il quadro delle “nuove grandi sintomaticità” delineato dal disagio giovanile.

Per farsi un’idea in più, si possono esaminare i dati (aggiornati però al 2013) di due progetti che Dedalus porta avanti in collaborazione con il Comune di Bologna. Il primo è la “La stanza dei segreti”, una sorta di psicologo on line messo a disposizione sul portale di FlashGiovani, che in 5 anni ha totalizzato 590 contatti: 90 nel 2009, 126 nel 2010, 117 nel 2011, 107 nel 2012 e 150 nel 2013. Nell’ultimo anno preso in esame, si sono rivolte al servizio 140 ragazze e 10 ragazzi, per un’età media di 17 anni. Queste le maggiori aree tematiche nell’ambito delle quali i giovani domandano un aiuto e presentano una sofferenza: difficoltà nelle relazioni (familiari, con i pari, sessuali, affettive con il partner); precarietà (solitudine, insoddisfazione scolastica e relazionale, smarrimento); psicopatologia (disturbi alimentari, depressione, ansia e attacchi di panico, dipendenza da Internet, autolesionismo, dipendenza da sostanza). Più nel dettaglio, gli argomenti su cui i ragazzi si interrogano maggiormente riguardano le difficoltà nell’affettività con il partner e nella sessualità, dipendenza da sostanze e ansia.

A questo servizio virtuale si affianca anche uno sportello di ascolto fisico e gratuito che, precisa Dedalus, non sostituisce la terapia psicologica ma offre un primo supporto, accogliendo e orientando le domande dei giovani per inviarli, quando necessario, ai servizi psicologici presenti sul territorio. Nel 2013, primo anno di apertura, lo sportello “PsyinBo” ha totalizzato 150 contatti (110 ragazze e 40 ragazzi), età media di 26 anni (per accedere bisogna essere maggiorenni, altrimenti serve il consenso dei genitori). Di cosa si parla a “PsyinBo”? Difficoltà nelle relazioni (familiari, con i pari, affettive con il partner); precarietà (smarrimento, solitudine, insoddisfazione studio-lavoro); psicopatologia (ansia e attacchi di panico disturbi alimentari, dipendenza da Internet e pornografia, depressione). Il 95% dei ragazzi che si sono rivolti allo sportello sono studenti universitari; si aggiunge un 2% di giovani lavoratori e un 3% in cerca di occupazione. Nel 90% dei casi si tratta di fuori sede che vivono a Bologna per motivi di studio o lavoro, mentre il 7% sono pendolari provenienti dalla provincia di Bologna e Modena e solo il 3% è residente sotto le Due torri.

Sempre in riferimento al 2013, Dedalus ha potuto constatare che “la maggior parte dei giovani che ha usufruito del servizio arriva a domandare aiuto non avendo trovato disponibilità presso gli altri servizi psicologici gratuiti. A causa dei pesanti tagli pubblici alla sanità, i centri di salute mentale dell’Ausl – scrive Dedalus – non riescono a fare fronte all’enorme quantità d’aiuto: anche solo per accedere al triage, l’attesa è almeno di tre mesi e l’eventuale presa in carico dei soggetti viene offerta solo nei casi di conclamate patologie gravi”.

Nel frattempo, proprio per “far avvicinare le persone alla psicologia” e “sensibilizzare alla prevenzione del disagio psichico”, dai professionisti del territorio bolognese arriva una nuova iniziativa: la “Primavera di Informazione psicologica”, promossa dall’associazione scientifica e culturale Progetto psicologia, con il patrocinio di Palazzo D’Accursio e di altri Comuni della provincia. La campagna ha preso il via qualche giorno fa e andrà avanti fino al 31 maggio, con il coinvolgimento di 37 psicologi e psicoterapeuti. Il programma prevede colloqui gratuiti e 65 appuntamenti aperti al pubblico “fra incontri informativi e a tema, conferenze – spiega una nota dei promotori – proiezione di film, focus group, seminari, gruppi esperienziali nei quali si affronteranno i piu' vari argomenti della nostra vita quotidiana, indagati attraverso la ‘lente’ della psicologia”.

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