domenica 24 maggio 2015

PICCOLE RIFLESSIONI: GITE SCOLASTICHE

"Addio al rito della gita scolastica, restano in classe due studenti su tre". Questo riportava Repubblica.it qualche tempo fa . L'articolo spiegava il motivo per cui ciò accade (taglio dei fondi e carichi troppo elevati per le famiglie e i professori stessi): siamo rimaste molto colpite. Le gite scolastiche sono un fondamentale momento formativo e penalizzarle è davvero un peccato! L'apprendimento è un processo articolato e non lineare: la varietà di stimoli (senza esagerare, certo!) ne favorisce il potenziamento. Per esempio istituire delle discontinuità nella routine scolastica promuove lo sviluppo di altri approcci alla conoscenza. Proprio come accade nelle gite, durante le quali si fa esperienza, aspetto determinante, ma spesso trascurato, dei processi cognitivi.
Alcuni aspetti positivi:
  • autonomia: durante le gite, fin da piccoli, si è costretti a organizzarsi da soli (soldi, valigia, cibo) in una condizione di lontananza totale dalla famiglia. Le maestre o i professori sono presenti, ma più per supervisionare che per accudire;
  • condivisione: bisogna condividere spazi (mezzi di trasporto, stanze, bagni...) e tempi (orari di sveglia, spostamenti, pasti...). Questo costringe tutti a modificare le proprie abitudini per un periodo limitato in condizioni eccezionali;
  • nuovo modo di vivere le relazioni: in circostanze simili si sperimentano nuove modalità di relazione. Si può entrare più in confidenza con i compagni, alcune amicizie si rinforzano, altre si allentano, si abbandonano schemi comportamentali fissi, per lasciarsi andare a una maggiore spontaneità. Anche il rapporto con gli insegnanti assume caratteristiche diverse: per un po' cadono rigidità e distanze a favore di un rapporto più rilassato. Spesso questo fa aumentare l'autorevolezza degli insegnanti stessi, una volta rientrati in aula;
  • esperienza: è l'occasione per verificare di persona ciò che di solito si studia sui libri. Esempio: quando studiamo una capitale col numero di abitanti, posizione geografica, usi e costumi, ce ne facciamo un'idea molto astratta. Quando la visitiamo si apre un mondo sconosciuto: si sente parlare un'altra lingua, o dialetto, se ne vedono i colori, si odono rumori, suoni e se ne annusano perfino gli odori. Si provano nuove abitudini, nuovi modi di mangiare: si apre uno squarcio di "vita vissuta" che vale più di mille lezioni!
  • coesione: tutti i giochi di alleanze e rivalità che vengono amplificati in questi momenti contribuiscono a consolidare il gruppo classe.
  • promozione dell'amore per la bellezza e il viaggio: poter vedere di persona come è fatto il mondo accresce la voglia di esplorarlo e di ricercarne la bellezza!
Ecco perché ci pare che eliminare le gite dalla vita scolastica sia un atto di grande ingiustizia educativa! Se i costi sono eccessivi, visto anche il momento storico, facciamone almeno una all'anno!

Che ne pensate di queste riflessini arrivate via mail all'ortogiardino?

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