Il 30 % degli alimenti che acquistano le famiglie va perduto come rifiuti nelle discariche. Ecco alcune strategie per risparmiare e ridurre gli sprechi.
Sempre più famiglie devono fare i conti con le difficoltà di gestione delle spese e con conseguenti tagli ai consumi di tutti i giorni. Ma oltre al risparmio ci sono altre strade, come quella della riduzione dei consumi e degli sprechi. Last Minute Market, attraverso il suo presidente Andrea Segrè, fornisce alcuni consigli utili e indicazioni per le famiglie.
Innanzitutto acquistare cibi avendo prima scelto e programmato i pasti della settimana, evitando, in questo modo, di comperare cibi che poi non verranno utilizzati finendo così nel bidone dei rifiuti. Una delle cause più frequenti di spreco di cibo sono gli acquisti guidati dalle offerte 3x2 dei supermercati, dalle confezioni “maxi-risparmio” o dagli sconti su prodotti deperibili, che spingono il consumatore a comperare grandi quantitativi di cibi che poi verranno consumati solo in parte o rischieranno di deperire nel frigorifero o nella dispensa. Quindi prima di fare la spesa, è opportuno controllare quali prodotti servono effettivamente e cosa si ha già.
Inoltre, soprattutto riguardo a frutta e verdura, è importante seguire la stagionalità e l'origine del prodotto. Frutta e verdura offrono maggiori garanzie di freschezza e di durata, perché non sono soggetti a lunghi tempi di trasporto e a diversi passaggi lungo la filiera. La piccola distribuzione, anche se si basa su acquisti più frequenti, aiuta indirettamente a mettere in relazione quantità e qualità.
Quando si ripongono in frigorifero gli alimenti acquistati è necessario scegliere il ripiano adeguato per ogni alimento (perché la temperatura non è omogenea) e far ruotare i prodotti, mettendo davanti quelli più deperibili e a breve scadenza. Si consiglia di riporre dal basso verso l'alto i seguenti alimenti: frutta e verdura cruda (6°C); pesce e crostacei, carne cruda (0/2°C); pesce e carne cotta, insalata prelavata, piatti cucinati, pasticceria fresca, panna (2/3°C); affettati, carni, formaggi (3/4°C); uova, conserve aperte (4/%°C).
Inoltre quando si decide di congelare un alimento è opportuno porzionarlo e scrivere sul sacchetto o sul contenitore il contenuto e il giorno di congelamento.
Per conservare al meglio prodotti come farina, pasta, legumi, cereali, evitando che la confezione venga contaminata da farfalline o tignole della farina si consiglia di tenere questi alimenti in contenitori rigidi (ad esempio in vetro o in plastica) perché questi piccoli insetti sono in grado di forare le normali confezioni in plastica utilizzate per l'imballaggio dei prodotti alimentari.
Attenzione anche alle etichette dei prodotti soprattutto nella parte dove è indicata la scadenza, chiarendo che la dicitura “Da consumare entro il ....” significa che l'alimento si può consumare solo fino al giorno indicato (come per il latte, lo yogurt) e sapendo che c'è per tutti i prodotti un minimo di tolleranza. Mentre “da consumarsi preferibilmente entro il …” indica la data fino alla quale il prodotto conserva le sue qualità specifiche e quindi questo tipo di alimento si può consumare anche oltre il giorno o mese indicato.
Infine bisogna imparare a non cucinare in eccesso evitando, così, di dover gestire avanzi che non verranno consumati nei giorni successivi e che finiranno nel bidone della spazzatura. Nel caso dopo un pasto avanzi del cibo si può sempre riutilizzare l’avanzo in un'altra ricetta consultando libri di ricette o siti web che forniscono idee originali su come recuperare cibi avanzati in cucina.
Se però il cibo avanzato è troppo e non si può congelare o riciclare, può essere condiviso immediatamente con amici e vicini di casa e diventare così un’occasione di scambio, convivialità e socialità; infatti in molte città si stanno sviluppando molte app che facilitano la condivisione del cibo (foodsharing).
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