sabato 23 aprile 2016

Al via un bando da 5,5 milioni per la gestione dei boschi

Attivato dal Psr, è rivolto a Consorzi forestali ed Enti pubblici. Domande entro il 7 giugno


Proteggere i boschi e le aree forestali dagli incendi, dagli eventi di dissesto idrogeologico e dalla diffusione di malattie che mettono a rischio la sopravvivenza del verde, soprattutto nelle aree montane.

Parte il primo bando regionale a favore del settore forestale attivato dal Programma di sviluppo rurale 2014-2020. A disposizione ci sono 5,5 milioni di euro destinati a Consorzi forestali ed Enti pubblici (Comuni, Unioni di Comuni, Città Metropolitana di Bologna, Province, Enti di gestione per i Parchi e la Biodiversità) per il finanziamento di progetti di importo compreso tra i 50 e i 150 mila euro. Per presentare la domanda c’è tempo fino al 7 giugno (entro le ore 12).

Le domande, corredate di progetto informatizzato, devono essere presentate alla Regione (Servizio Parchi e Risorse forestali) attraverso il sistema informativo di Agrea. I lavori relativi ai progetti ammessi al finanziamento dovranno iniziare entro il 31 marzo 2017 e concludersi entro il 30 settembre 2018.

Il Piano punta alla valorizzazione complessiva del patrimonio boschivo, particolarmente importante per l’accrescimento della stabilità dei versanti, la regolazione del deflusso idrico e la mitigazione dei cambiamenti climatici. Al contempo è finalizzato a rilanciare la filiera produttiva del bosco, attraverso azioni di supporto e ammodernamento delle aziende agricole esistenti. Ad oggi sono circa 700 quelle che svolgono attività forestale continuativa, mentre le imprese forestali vere e proprie, che operano anche nel settore del verde pubblico e privato e nella difesa idrogeologica, sono 120, con 1.800 addetti. 



Lavori ammissibili a finanziamento

Sono tre le tipologie di lavori ammissibili a finanziamento. La prima è relativa alla riduzione del rischio di incendio boschivo e prevede interventi che vanno dalla rimozione della biomassa secca nei boschi di conifere ai diradamenti e conversioni di cedui in alto fusto, dalla realizzazione e manutenzione di strutture antincendio, ad opere di sostegno e regimazione delle acque.

La seconda tipologia è relativa alla riduzione del rischio idrogeologico e comprende lavori di conservazione della funzionalità del reticolo idrografico minore (fossi, canali e rii), opere di regimazione idraulico-forestale (briglie, muretti, terrazzamenti, gradonate…) e lavori di drenaggio di acque superficiali (canalizzazioni, pozzetti…).

La terza prevede contributi per progetti di prevenzione dei danni provocati da cambiamenti climatici, fitopatie e deperimento, come diradamenti selvicolturali e la realizzazione di strutture per il monitoraggio dello stato fitosanitario dei boschi.

Il bando è pubblicato sul Bollettino ufficiale della Regione Emilia-Romagna (n. 96 dell’8 aprile 2016, parte seconda). 
I commenti

“Si tratta di risorse importanti per tutelare il patrimonio boschivo e rilanciare al tempo stesso la filiera produttiva del legno - affermano Paola Gazzolo e Simona Caselli, assessori regionali alle Politiche ambientali e all’Agricoltura -. Quasi un terzo della superficie dell’Emilia-Romagna, oltre 600 mila ettari, è ricoperto dai boschi: una ricchezza che, anche attraverso azioni mirate come questa, vogliamo continuare a proteggere. Per il bene dell’ambiente, della montagna e delle aziende agricole, che possono trovare nel bosco una fonte integrativa di reddito. Negli ultimi trent’anni la superficie boschiva in Emilia-Romagna è cresciuta del 20% e oggi siamo una delle regioni in Italia con il più alto tasso di boscosità, concentrata soprattutto nelle aree di montagna e alta collina. A breve sarà sottoposto all’esame dell’Assemblea legislativa il Piano forestale regionale, già approvato dalla Giunta: a disposizione per il settore forestale, da qui al 2020, ci sono 80 milioni di euro di finanziamenti, oltre 60 dei quali attivati dal nuovo Programma di sviluppo rurale”.

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