Ciao Cielo
Dianne White, Beth Krommes, traduzione poetica di Bruno Tognolini, Il Castoro, 2016
dai 4 anni
Dianne White, Beth Krommes, traduzione poetica di Bruno Tognolini, Il Castoro, 2016
dai 4 anni
Ci sono libri che hanno più di altri la capacità di fare entrare i piccoli nella poesia. Ciao Cielo è uno di questi. Si tratta di un libro illustrato da Beth Krommes che conosciamo come vincitrice di una Caldecott Medal, un premio che l’associazione bibliotecari americana riconosce agli albi illustrati particolarmente ben fatti. Il testo di Dianne White è reso mirabilmente nella versione italiana da Bruno Tognolini.
Le tavole, preziose e ricche, molto diverse da quanto l’editoria di solito ci propone, tutte a doppia pagina, ci mostrano lo svolgersi degli eventi. C’è una casa sul mare, con un orto e un giardino, c’è una mamma che stende, ci sono i bambini che giocano e, sopra tutto, il cielo. Un cielo che improvvisamente si oscura, si riempie di nuvole e poi di pioggia. Le immagini ci mostrano la pioggia battente, il temporale e le reazioni di tutti gli esseri che popolano le pagine. I cavalli vengono riparati nella stalla, i maiali si stringono sotto la tettoia, i bambini si coprono la testa con le coperte e con le mani si tappano le orecchie. L’occhio vaga fra le pagine alla ricerca di particolari e dettagli che sono sempre narrativi. Il testo, le sonorità, la ripetizione di suoni e parole, ci narrano l’incedere del temporale, l’incalzare della pioggia il rimbombo dei tuoni e lo spiovere, il sole che torna a brillare e la possibilità, per tutti, umani e animali, di rotolarsi nel fango. Il ritmo cresce col crescere della pioggia, segue la violenza del temporale e poi rallenta col ritorno del sereno e si allarga all’avvento della sera e poi della notte: una notte che è, allo stesso tempo, quotidiana, fatta dei gesti serali che tutti i piccoli conoscono e immensa, lassù nel cielo, laggiù nel mare.
Il testo è perfetto per essere letto a voce alta. Le illustrazioni si prestano a essere guardate e riguardate per accertarsi che nulla, ma proprio nulla, vada perso.
Le tavole, preziose e ricche, molto diverse da quanto l’editoria di solito ci propone, tutte a doppia pagina, ci mostrano lo svolgersi degli eventi. C’è una casa sul mare, con un orto e un giardino, c’è una mamma che stende, ci sono i bambini che giocano e, sopra tutto, il cielo. Un cielo che improvvisamente si oscura, si riempie di nuvole e poi di pioggia. Le immagini ci mostrano la pioggia battente, il temporale e le reazioni di tutti gli esseri che popolano le pagine. I cavalli vengono riparati nella stalla, i maiali si stringono sotto la tettoia, i bambini si coprono la testa con le coperte e con le mani si tappano le orecchie. L’occhio vaga fra le pagine alla ricerca di particolari e dettagli che sono sempre narrativi. Il testo, le sonorità, la ripetizione di suoni e parole, ci narrano l’incedere del temporale, l’incalzare della pioggia il rimbombo dei tuoni e lo spiovere, il sole che torna a brillare e la possibilità, per tutti, umani e animali, di rotolarsi nel fango. Il ritmo cresce col crescere della pioggia, segue la violenza del temporale e poi rallenta col ritorno del sereno e si allarga all’avvento della sera e poi della notte: una notte che è, allo stesso tempo, quotidiana, fatta dei gesti serali che tutti i piccoli conoscono e immensa, lassù nel cielo, laggiù nel mare.
Il testo è perfetto per essere letto a voce alta. Le illustrazioni si prestano a essere guardate e riguardate per accertarsi che nulla, ma proprio nulla, vada perso.
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