mercoledì 6 aprile 2016

una mail dagli amici di Legambiente san lazzaro



​Cari soci, amici, amici degli alberi e sostenitori,
molti di voi avranno già sentito parlare del REFERENDUM del 17 APRILE, per altri questa sarà la prima volta che ricevono una comunicazione.


Vi chiediamo di porre attenzione all'argomento, che è importante, tanto che è stato indetto grazie alla proposta di ben 9 Consigli Regionali : Basilicata, Campania, Calabria, Liguria, Marche, Molise, Puglia, Sardegna, Veneto. 


L'invito è a seguire il dibattito delle prossime settimane ( se ci sarà .. come sapete a volte stampa e e TV sembrano tacere di proposito ...). Ma soprattutto, l'invito è ad andare a votare per raggiungere il quorum, perché svuotare i referendum del loro valore popolare è un rischio per la democrazia vera. Le astensioni invitano a sottovalutare gli esiti, addirittura a manipolarli come sta succedendo con l'acqua pubblica. Andare in massa è un messaggio : esserci anche quando la politica ( quella con la "p" minuscola) è assente o "distratta".
Per non parlare dei recenti scandali ministeriali ...


Una brevissima sintesi per chiarire alcuni dubbi che ci sono stati già presentati.


Il quesito riguarda l’abrogazione della previsione che “le attività di coltivazione di idrocarburi relative a provvedimenti concessori già rilasciati in zone di mare entro dodici miglia marine hanno durata pari alla vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale” come previsto dall’emendamento proposto dal Governo alla legge di stabilità che va a modificare quanto disposto dall’articolo 35 del “decreto sviluppo” del giugno 2012. In sostanza con il referendum del 17 aprile si chiede agli elettori di fermare definitivamente le trivellazioni in mare. Nello specifico si chiede di cancellare la norma che consente alle società petrolifere di cercare ed estrarre gas e petrolio entro le 12 miglia marine dalle coste italiane senza limiti di tempo. 
Nonostante, infatti, le società petrolifere non possano più richiedere per il futuro nuove concessioni per estrarre in mare, le ricerche e le attività petrolifere già in corso non hanno nessuna scadenza (!) . Se si vuole mettere definitivamente al riparo i nostri mari dalle attività petrolifere occorre votare "sì" al referendum. In questo modo, le attività petrolifere andranno progressivamente a cessare, secondo la scadenza "naturale" fissata al momento del rilascio delle concessioni.



VOTARE "SÌ" PER USCIRE DALLE POLITICHE ENERGETICHE DEL PASSATO, DAL PETROLIO
PER IL CLIMA, PER LE RINNOVABILI
E PER LA BELLEZZA DEI NOSTRI LITORALI


E la nostra Regione ?
A questo COLLEGAMENTO trovate la mappa delle piattaforme dell'Emilia Romagna, con i dati di estrazione e la durata delle concessioni. 
15 concessioni per gas , con 47 piattaforme e 319 pozzi di estrazione.
Quasi la metà di quelle presenti in Italia, e coprono non più dell' 1,7% del fabbisogno lordo nazionale. A fronte di un rischio ambientale ben maggiore ( principalmente la subsidenza, abbassamento dei fondali ed erosione delle spiagge / coste) .


E' di adesso la notizia che il Consiglio Comunale di Ravenna ha deliberato di avviare un percorso con ENI per la chiusura anticipata della piattaforma più vicina al litorale. I costi per il ripristino delle spiagge sono più elevati dei ricavi dalla Royalties 
E li paghiamo noi cittadini. per darvene una idea leggete l'articolo:



Diamo ascolto a chi è tecnicamente preparato , QUI una intervista al ricercatore Nicola Armaroli del CNR di Bologna che vale davvero la lettura, oppure il video eloquente trasmesso da RaiTV - PRESA DIRETTA - Politiche energetiche italiane
dove è chiaramente evidenziato l'assurdo economico delle estrazioni, quanto realmente rendono allo Stato italiano rispetto ai costi ed ai rischi che generano.


Pensiamo con questo di avervi dato abbondante materiale per riflettere, saremo comunque in P.zza Bracci Sabato 9 con un nostro banchetto informativo.

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