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domenica 20 marzo 2016
Differenze di apprendimento e diversi percorsi educativi
Ci sono bambini e ragazzi che portano fardelli più pesanti di altri, ci sono bambini e ragazzi che vorrebbero vivere una vita “normale” ed invece l’esistenza regala loro un carico di difficoltà difficile da sopportare.
Ci sono bambini e ragazzi che mettono a punto complesse strategie di sopravvivenza per eludere una realtà per niente inclusiva.
Ally, la protagonista di Un pesce sull’albero, il bel romanzo della scrittrice americana Lynda Mullay Hunt, è una di questi ragazzi.
Ally soffre la vita scolastica, soffre i cambiamenti da una città all’altra e il dover ricominciare da capo tutte le volte.
Ricominciare con insegnanti che sottolineano le sue difficoltà, la sua inadeguatezza, che non riconoscono i suoi sforzi, che interpretano le mancate abilità nella lettura e nella grafia, come svogliatezza e deliberata incuria.
Poi qualcosa cambia, l’aiutante magico delle fiabe può irrompere, all’improvviso, anche nella vita reale. L’aiutante ha il nome di mister Daniels, un insegnante che si pone di fronte alla classe in modo diverso, che ribalta schemi, che, nel cambiare posto ai ragazzi, determina anche un nuovo assetto fatto di relazione inedite e di compagni da scoprire.
Un libro capace di tenere un tono meravigliosamente lieve, usando una lingua (alta la traduzione di Sante Bandirali) che cattura, avvolge, una lingua, che esalta empatia e condivisione, perché
“a volte la cosa più coraggiosa che puoi fare è chiedere aiuto.”
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