domenica 27 marzo 2016

Giocando si impara. Ecco spiegato perché.


Le tecniche di insegnamento tradizionali spesso portano gli alunni ad identificare il momento dello studio con i concetti di fatica e sacrificio.

Se pensiamo al fatto che l’etimologia della parole SCUOLA indica l’ozio, il riposo, ovvero un insieme di attività piacevoli e rilassanti, come si è arrivati ad identificare le aule scolastiche e più in generale le attività legate all’apprendimento, con momenti che rappresentano per gli studenti solo stress e preoccupazione?

Ad offrire una visione alternativa a questa, ormai superata dall’evoluzione dei tempi, ci ha pensato laglottodidattica, che ha introdotto un approccio metodologico rivoluzionario, dapprima applicato al solo insegnamento delle lingue, ma poi esteso a numerosi ambiti e discipline: la didattica ludica.
Accostare le due dimensioni, didattica e gioco, significa lanciare una nuova sfida, al centro della quale si pone come obiettivo lo sviluppo delle capacità non solo cognitive e culturali dell’alunno, ma anche quelle comunicative e relazionali.

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